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Integratori per l'allattamento al seno: quando prenderli


Il periodo della gravidanza e dell’allattamento sono particolarmente critici dal punto di vista alimentare-dietetico, in quanto la dieta incide in modo fondamentale sulla salute della madre e del bambino. La madre quindi deve raggiungere uno stato nutrizionale ottimale prima, durante e dopo il periodo gestazionale, che prevede sia l’allattamento, in cui le richieste nutrizionali sono ancora superiori a quelle della gravidanza, che una fase di recupero. La prima regola è seguire una dieta varia anche se ci sono però alcuni nutrienti il cui l’apporto potrebbe essere non del tutto soddisfacente; in tal caso una opportuna supplementazione potrebbe essere consigliabile. In particolare gli integratori per l'allattamento al seno. La gestante deve essere informata che dosi eccedenti a quelle consigliate potrebbero essere pericolose per lei e per il bambino: il consiglio del medico è fondamentale. I principiali elementi contenuti negli integratori per l'allattamento al seno sono acido folico, ferro, zinco, rame e calcio.

Per quanto riguarda l'acido folico le linee guida consigliano in gravidanza un apporto giornaliero di acido folico corrispondente a 400 mcg (il doppio rispetto ad una situazione di normalità). Le principali fonti alimentari di folati sono i vegetali a foglia larga, il fegato, gli agrumi, i legumi e il pane integrale. Anche nel caso dell’allattamento si consiglia un apporto giornaliero superiore alla norma, ovvero di 350 mcg/die. Il ferro si trova in carne magra, pesce, pollame, frutta a guscio e cereali arricchiti. Le linee guida consigliano un apporto di 30 mg di ferro durante la gestazione, fin da subito. Considerato che la carenza di ferro può avere serie conseguenze e che, viceversa, una integrazione oculata è praticamente priva di rischi, si consiglia una supplementazione che favorisca il deposito di ferro. In tutti gli integratori studiati per la gravidanza (ma anche in quelli più comuni) il ferro è presente assieme a zinco e rame proprio perché il primo può ridurre la biodisponibilità degli ultimi due.

Infine, vista la necessità di trasferire calcio al feto, sia durante la gravidanza che con il latte durante l’allattamento, è opportuno suggerire alla donna un aumento di assunzione di questo minerale attraverso prodotti lattiero caseari o con l’uso di integratori.

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