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Integratori ferro: i migliori

Pubblicato il 21/12/2018


Il ferro è un elemento chiave per la vita. Partecipa alla formazione dell’emoglobina nel sangue, al trasporto di ossigeno e di anidride carbonica, fa parte di enzimi predisposti alla produzione di energia, del metabolismo e del DNA.

Integratore ferro migliore

Le donne hanno un fabbisogno giornaliero più alto degli uomini (15mg verso 10 mg). Il ferro si trova nelle fonti alimentari di origine animale, ove è assorbito più facilmente e in quelle vegetali ove l’assorbimento è più difficile. Le fonti vegetali più rappresentative sono: Alghe Kelp, lievito di birra, crusca, germe di grano, prezzemolo, molluschi, mandorle, legumi, prugne. La carenza di ferro si riscontra principalmente nei bambini sotto i 2 anni, nelle adolescenti, nelle donne in gravidanza e negli anziani.

Integratore ferro migliore in gravidanza

Nelle donne in gravidanza il fabbisogno di ferro aumenta drasticamente durante l’allattamento. Alla base delle motivazioni di una carenza di ferro esistono spesso più circostanze tra le quali: minor assorbimento, dieta alimentare, emorragie. Ma qual è il miglior integratore di ferro in gravidanza? Tra i prodotti  segnaliamo Ferrofast forte capsule molli, Agifer stickSterilfer gocceSideral 20 capsule.

Integratore ferro migliore: cause e sintomi della carenza

Vegani e vegetariani sono altamente esposti a carenza di ferro, così come anche gli adolescenti a seguito di un’alimentazione calorica e povera di nutrienti. Negli anziani la carenza di ferro è spesso dovuta ad un’insufficiente secrezione di acido cloridico nello stomaco, alla diarrea cronica, al malassorbimento, come conseguenza di operazioni chirurgiche e all’uso di antiacidi. Condizioni che possono generare carenza di ferro sono: mestruazioni abbondanti, ulcera peptica, emorroidi e donazioni di sangue. I sintomi di una carenza di ferro sono: anemia, menorragie, disturbi dell’apprendimento, riduzione delle difese immunitarie, stanchezza e affaticamento.

Ferro: integratore migliore. Eme e non eme

Esistono due forme di integratori di ferro disponibili: eme e non eme. Le forme non eme come il solfato, il fumarato, succinnato ferroso vengono assorbite al 2,9% a stomaco vuoto e all’ 1% a stomaco pieno (rappresentano la maggior parte degli integratori in commercio). Le forme eme raggiungono il 35%. I dosaggi raccomandati sono 30 mg di ferro non eme, due volte al giorno lontano dai pasti. Se si hanno disturbi gastrici si può prendere 3 volte al giorno a stomaco pieno la stessa dose. In alternativa la dose equivalente di ferro eme è di 4-6 mg.

Integratore ferro migliore: controindicazioni

Il ferro non eme può provocare nausea, flatulenza e diarrea. Con una presenza di ferro eccessiva nell’organismo sotto forma di ferritina, dovuta ad una alimentazione ricca di carne e correlata a valori elevati di colesterolo, c’è il rischio di problemi cardiovascolari. Assumere pertanto il ferro solo nei casi di deficit, in caso di gravidanza e allattamento (con il consiglio del medico) e in caso di mestruazioni abbondanti. Calcio, magnesio, zinco interferiscono con l’assorbimento di ferro, che invece è favorito dalla vitamina C.

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