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Pubblicato il 05/03/2022
L’inquinamento radioattivo che sia generato da reattori nucleari, dalle riserve di plutonio, dall’estrazione di uranio, dalla medicina nucleare o da dispositivi tecnologici, come cellulari, computer, forni a microonde, è un problema di enorme attenzione della comunità scientifica.
Le radiazioni di origine naturale o artificiale sono presenti nella vita quotidiana più di quanto siamo a conoscenza. Il sole, ad esempio, è fonte di radiazioni così come anche il radon, un gas radioattivo presente nelle rocce vulcaniche o in alcuni pozzi.
Le sostanze radioattive sono composte da atomi instabili che producono energia come risultato della decomposizione dei loro nuclei. Questa energia è capace di dislocare gli elettroni dagli atomi e danneggiare o distruggere le cellule viventi.
Una alterazione cellulare può facilitare lo sviluppo del cancro. Se è il DNA della cellula danneggiato, possono generarsi mutazioni genetiche.
Le sostanze radioattive sono strutturalmente simili alle medesime sostanze non radioattive. Differiscono solo nel numero di neutroni all’interno degli atomi.
Se l’organismo non ha sufficiente presenza di minerali come il calcio, il potassio o lo iodio, può più facilmente assorbire gli elementi radioattivi.
Ad esempio, se si hanno bassi livelli di calcio, l’organismo può più facilmente. assorbire l’elemento radioattivo stronzio 90 che hanno una struttura similare al calcio. Una carenza di potassio può facilitare l’assorbimento di cesio 137 radioattivo.
In alcuni paesi europei agli abitanti nel raggio di 50 km da una centrale nucleare vengono distribuite compresse a base di iodio. Seppur le pillole di iodio non offrono protezione alle radiazioni, vengono somministrate per saturare la ghiandola tiroidea, al fine di ridurre il rischio di assorbire iodio radioattivo, che aumenta la possibilità di contrarre il cancro alla tiroide.
Se una cellula assorbe i nutrienti dalla dieta più difficilmente sarà in grado di assorbire elementi radioattivi.
Gli effetti di una esposizione alle radiazioni possono essere acuti se dovuti ad usa singola esposizione ad elevata intensità. I rischi in questo caso sono elevatissimi e sintomi gravi: debolezza, nausea, vomito, disidratazione, convulsioni, shock e morte.
La radioterapia per il trattamento del cancro, concentra alte dosi di radiazioni sulle cellule cancerose, con lo scopo di distruggerle, ma gli effetti collaterali possono essere simili a quelli di una esposizione acuta.
Non c’è nulla che può proteggere l’organismo dall’esposizione alle radiazioni. Una nutrizione adeguata può solo aiutarci a rafforzare il sistema immunitario e a ridurre il rischio di assorbire sostanze radioattive.
Assumere alcuni minerali o antiossidanti, alle dosi giuste, può aiutare l’organismo a prevenire l’assorbimento di sostanze radioattive:
Le compresse per la tiroide che contengono iodio non devono essere assunti in via preventiva o senza il consiglio del medico, per il rischio di tossicità e di alterazione del metabolismo tiroideo.
Gli integratori per la protezione alle radiazioni, sono raccomandati dal medico oggi durante la radioterapia
Ecco una lista di integratori che possono apportare i nutrienti alle giuste dosi: Longlife calcio magnesio zinco, Jamieson calcio magnesio, Longlife alga kelp, Radioact compresse.
Jamieson calcio magnesio con vitamina d è un integratore alimentare di calcio, magnesio e vitamina D, utile per rinforzare ossa e denti
Longlife Calcio Magnesio Zinco è un integratore che provvede al funzionamento dell'apparato muscolo-scheletrico e dei sistemi nervoso e cardiovascolare.
Longlife Kelp Alga Bruna è un integratore alimentare mono ingrediente che favorisce lo stimolo del metabolismo corporeo. Formato 180 compresse
Radio Act è un integratore alimentare a base di iodio che contribuisce alla normale produzione di ormoni della tiroide.