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Cimicifuga: cura omeopatica per la menopausa


La cimicifuga racemosa è anche chiamata erba delle donne. E' una pianta da cui si utilizzano le radici e il rizoma per le proprietà mediche, contiene glicosidi triterpenici, isoflavoni, acidi caffeico e ferulico, alcaloidi chinolizidinici, tannini e resine ed ha proprietà estrogeno modulanti, spasmolitiche, antireumatiche. La cimicifuga viene utilizzata durante la fase di climaterio e menopausa, durante la sindrome premestruale, la dismenorrea, l’amenorrea, il dolore reumatico e la mialgia.

La cimicifuga viene utilizzata nel trattamento dei sintomi della menopausa anche in alternativa alle terapie ormonali. In particolare risulta efficace nel risolvere i problemi neurovegetativi, sia moderati che severi della menopausa e del climaterio quali: vampate di calore, sudorazione, depressione ed insonnia. La sua somministrazione inoltre migliora la secchezza vaginale, il prurito e l’infiammazione pelvica; molto usata anche nei casi di insufficienza ovarica, dopo ovariectomia o isterectomia, nelle turbe premestruali e nella dismenorrea.

La cimicifuga la troviamo oggi in commercio associata ad erbe-progesterone naturale come la Verbena, l’alchemilla e ad altre ad azione sedativa come il biancospino, la valeriana, la passiflora. In omeopatia la dose suggerita per la cimicifufa è 40 mg al giorno. Se si ricorre ai rimedi fitoterapici in tintura madre è possibile assumere 20 gocce diluite in acqua 1-3 volte al giorno. Avvertenze: può provocare irritazione gastrica e reflusso gastroesofageo; sono possibili interferenze con terapie ormonali a base di estrogeni; non utilizzare durante la gravidanza e l’allattamento.

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