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Un italiano su quattro soffre di alitosi. La causa più frequente di questa patologia che pregiudica i rapporti sociali è rappresentata dai problemi del cavo orale. Nel 90% dei casi infatti l'alito cattivo è causato dalla proliferazione di batteri che si nutrono di residui di cibo e producono sostanze volatili contenenti zolfo. Da qui l'odore sgradevole.
A rendere nota la statistica sono gli esperti di Odontoiatria biologica dell’Istituto stomatologico italiano di Milano. Le tradizionali fobie per aglio e cipolla dovrebbero dunque essere momentaneamente accantonate: secondo gli esperti, l'alimentazione incide in minima parte sull'alitosi. Piuttosto è da focalizzare l'attenzione sull'igiene del cavo orale e far verificare eventuali solchi nella lingua, carie, denti inclusi, ascessi, sanguinamento di gengive o eventuali carenze nell’igiene orale. Molto comune, secondo l'Isi di Milano, è la presenza in pazienti affetti da alitosi di parodontopatie, cioè di infiammazioni e infezioni del parodonto, il tessuto di sostegno dei denti. In casi più limitati l'alitosi è collegata a malattie come diabete o malattie del fegato o dei reni. Ma come si cura l'alitosi? Non certo con le mentine. Si comincia con sedute di igiene e trattamenti laser, poi si prosegue con una cura a base di adeguati prodotti (anche fitoterapici) facilmente reperibili in farmacia. E in poco tempo si potrà finalmente esclamare: “Ah!" senza paura di uccidere qualcuno...