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Trapianto di memoria per curiosi e distratti


Il trapianto di memoria potrebbe essere realtà e non solo un'ipotesi fantascientifica. Dell'argomento si parla in questi giorni in un convegno a Roma dedicato alle tecniche per mantenere vivi i ricordi. Come fa sapere Giulio Maira, presidente della fondazione Atena e neurochirurgo all’Humanitas di Milano, gli scienziati stanno effettuando degli studi su alcune cavie per riuscire a recuperare la memoria, soprattutto nei pazienti colpiti dal morbo di Alzheimer. Oppure lo scopo, semplicemente, potrebbe essere quello di ampliare la conoscenza delle persone, facendo una “estensione di memoria" proprio come nei computer. Potranno esultare anche i distratti, naturalmente.

Per creare super cervelli o memorie formidabili bisognerà agire sull'ippocampo, collocato nel lobo temporale: l’ippocampo riceve gli impulsi originati da un’esperienza, li trasmette alla corteccia corticale, li elabora fino a selezionarli e fissarli. Dopo i 60 anni questo meccanismo subisce qualche battuta di arresto senza necessariamente degenerare nel morbo di Alzheimer. Ma, in futuro, un trapianto di memoria potrebbe porre rimedio a tutto. Nell'attesa, gli esperti consigliano una dieta povera di zuccheri, attività fisica e molto esercizio mentale: soprattutto libri e cruciverba.

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