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Carenza vitamina d: i sintomi e le cause

Pubblicato il 27/06/2022


La  carenza di vitamina d può essere provocata da una assenza di esposizione alla luce del sole. Per questo motivo la vitamina d è anche definita un ormone.

In Italia la categoria di persone maggiormente affetta da carenza di vitamina d sono gli anziani che vivono in casa o nelle case di riposo, in quanto non esposti sufficientemente alla luce solare.

Vegani e vegetariani: attenzione alla vitamina d

Esiste però una nuova categoria di persone in cui si sta evidenziando una carenza di vitamina d: i vegani, in quanto le fonti alimentare di vitamina d sono tutte di origine animale.

Anche i lavoratori notturni che si espongono raramente alla luce del giorno o chi soffre di alcune patologie intestinali, epatiche e renali possono essere esposti al deficit di vitamina d

Quali sono le fonti alimentari di vitamina d?

Due sono le fonti alimentari principali della vitamina d, la vitamina d2 chiamata ergocalciferolo, spesso aggiunta al latte e presente negli integratori alimentari e la vitamina d3 detta anche colecalciferolo.

La vitamina d si trova in grandi quantità nell’olio di fegato di merluzzo, in alcuni pesci come il salmone, l’aringa e lo sgombro, nel burro e nel tuorlo d’uovo. I vegetali contengono poca vitamina d e tra questi quelli a foglia verde sono i migliori.

Carenza di vitamina d: i sintomi

La carenza di vitamina d è responsabile del rachitismo nei bambini e dell’osteomalacia negli adulti. Negli adulti e negli anziani i sintomi della carenza di vitamina d sono dolore alle articolazioni, mancanza di forza e riduzione della densità ossea.

Nuove evidenze scientifiche mostrano come la vitamina d è anche essenziale nel prevenire i tumori del colon e della mammella.

Per evitare pertanto la carenza di vitamina d nei soggetti a rischio è necessario integrare l’alimentazione con integratori di vitamina d. La dose giornaliera consigliata è tra 200 e 400 UI al giorno. Negli anziani che non sono esposti al sole si può andare anche a dosi maggiori, raccomandate dal medico, fino a 800 UI. Non bisogna superare le dosi consigliate in quanto la vitamina D a dosi elevate è tossica e può aumentare la concentrazione del calcio nel sangue e pertanto provocare i calcoli renali, favorire l’arteriosclerosi e alcune cardiopatie.

Il test autodiagnostico per la vitamina D

Oggi è disponibile in farmacia il test autodiagnostico per misurare i livelli di vitamina D nel sangue, utile per individuare eventuali carenze. Lo Screen test vitamina D è semplice da usare

I miglior integratori di Vitamina D in farmacia

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