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Neonati più grassi e più malati


he disastro: l'Italia ha il non poco invidiabile primato dei bambini più grassi d'Europa ma le famiglie non si rendono conto della gravità della situazione. Anzi, incoraggiano i loro figli a mangiare ancora di più. Partendo dagli ultimi dati del ministero della Salute, Altroconsumo ha svolto un'indagine dai risultati sconcertanti. Rilevando che nel nostro Paese i bambini in sovrappeso sono il 20,9 e quelli obesi il 9,8 (uno su tre, dunque, ha problemi di bilancia) con record negativi nelle regioni del Sud, l'associazione ha inviato 20mila questionari ad altrettante famiglie con figli sotto i dieci anni. L'obiettivo era studiare le abitudini alimentari. Ne è venuto fuori un quadro a tinte fosche.

Di fronte ai soliti errori, come troppa tv, troppe merendine, alimenti pieni di zuccheri e bibite gassate, poco moto e poca frutta e verdura, emergono anche altri particolari ad aggravare la situazione e a tratteggiare un’educazione alimentare profondamente sbagliata. Da Altroconsumo fanno sapere: “La cosa stupefacente è l’incapacità dei genitori di guardare i loro figli: solo il 17% ritiene che il loro bambino sia sovrappeso, un dato che indica che il problema è sottostimato visto che le cifre parlano del 32%”. In particolare solo il 3% delle madri ammette di far mangiare troppo i figli, mentre il 55% insiste perché il figlio mangi di più durante i pasti, e il 35% usa il cibo come ricompensa. Tutti comportamenti fortemente diseducativi come quello, diffusissimo, di cedere alle proteste del cibo che ai figli “non piace” – il 27% dei bambini rifiuta di assaggiare cibi nuovi e il 34 decide che non ama un cibo senza averlo mai assaggiato – proponendo piatti alternativi, spesso non salutari come la prima scelta.

Le conseguenze sono devastanti: Altroconsumo ricorda che “il 70-80% degli adolescenti obesi oggi sarà obeso anche in età adulta". I segnali positivi? Pochi: il 67% delle famiglie proibisce ai ragazzi di portare il cibo in camera, il 79 di mangiare davanti alla tv, e il 35 coinvolge i ragazzi nella preparazione dei cibi.

Queste le proposte di Altroconsumo per invertire la rotta: abbassare l’Iva dei prodotti salutari e alzare quella dei meno sani, tassare gli alimenti ricchi di zuccheri, grassi e sale; investire in campagne informative, imporre alle imprese una riduzione delle porzioni dei loro prodotti e del contenuto in zuccheri, grassi e sale; limitare la promozione pubblicitaria di junk food rivolta ai più piccoli; introdurre informazioni semplici sul fronte delle confezioni, con i colori del semaforo per indicare quando un nutriente è presente in quantità elevata.

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